Le scuole paritarie sono scuole pubbliche: garantiamo la libertà di scelta educativa per tutte le famiglie

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Roma, 21 novembre 2025 – In qualità di associazioni di genitori da sempre in prima fila per la libertà di scelta educativa, riteniamo doveroso intervenire nel dibattito sull’emendamento alla legge di bilancio riguardante il voucher da 1.500 euro per le famiglie che iscrivono i figli alle scuole paritarie.

È necessario innanzitutto chiarire un aspetto fondamentale che troppo spesso viene trascurato: le scuole paritarie sono scuole pubbliche a tutti gli effetti. Come sancito dalla legge 62/2000, esse fanno parte del sistema pubblico di istruzione e sono soggette agli stessi obblighi delle scuole statali in termini di standard educativi, inclusione e trasparenza. Parlare di contrapposizione tra scuola statale e scuola paritaria significa ignorare la normativa vigente e creare una falsa dicotomia ideologica.

Il risparmio per lo Stato
Negli ultimi anni, le scuole paritarie hanno garantito allo Stato un risparmio stimato di oltre 6 miliardi di euro annui. Questo dato, confermato da diverse analisi economiche, deriva dal fatto che il costo medio di uno studente nella scuola statale supera i 7.000 euro all’anno, mentre il contributo pubblico per studente nelle paritarie si aggira intorno ai 500-1.000 euro. Senza il sistema paritario, lo Stato dovrebbe sostenere costi enormemente superiori per garantire il diritto all’istruzione a circa 800.000 studenti attualmente iscritti in queste scuole.

Libertà di scelta per tutti, non solo per i ricchi
Il voucher proposto non sottrae risorse alla scuola pubblica: al contrario, rappresenta uno strumento di equità sociale. Attualmente, solo le famiglie con maggiori disponibilità economiche possono permettersi di scegliere una scuola paritaria. Le famiglie con redditi medio-bassi sono di fatto escluse da questa possibilità, vedendo negato un diritto costituzionalmente garantito: quello della libertà educativa.

Sostenere economicamente le famiglie meno abbienti significa rendere realmente accessibile la scuola pubblica paritaria a tutti, non solo a chi può permetterselo. È questo il vero significato di giustizia sociale ed equità: garantire che la condizione economica non determini l’impossibilità di accedere a un servizio pubblico di qualità.

Un investimento, non un privilegio
Contrariamente a quanto sostenuto da alcune organizzazioni studentesche, i finanziamenti alle scuole paritarie non rappresentano un favore al “privato”, ma un investimento strategico nel sistema pubblico di istruzione. Ogni euro destinato alle paritarie ne fa risparmiare molti di più allo Stato, liberando risorse che possono essere reinvestite nell’intero sistema educativo nazionale.

La chiusura di circa 200 istituti paritari negli ultimi anni, dovuta al calo demografico e all’impoverimento delle famiglie, dimostra proprio quanto sia urgente un intervento a sostegno di queste realtà e delle famiglie che vorrebbero sceglierle ma non possono permetterselo.

La vera libertà è poter scegliere
Affermare che “l’unica vera libertà possibile è quella di potersi formare in una scuola pubblica accessibile” è corretto, ma è necessario ricordare che le scuole paritarie sono scuole pubbliche. Negare alle famiglie con minori risorse economiche la possibilità di accedervi significa creare un sistema classista in cui solo i benestanti possono esercitare la libertà di scelta educativa.

Chiediamo quindi che il dibattito superi le contrapposizioni ideologiche e si concentri sui fatti: le scuole paritarie fanno risparmiare miliardi allo Stato, garantiscono standard qualitativi equivalenti a quelli delle scuole statali e rappresentano una risorsa preziosa per il sistema pubblico di istruzione. Sostenere le famiglie nell’accesso a queste scuole significa garantire equità, non creare privilegi.

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