Quali i diritti dei genitori? Ma quali i diritti dei bambini?

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Ci siamo soffermati diverse volte su quelli che sono i diritti dei genitori in ambito educativo: è il nome stesso del comitato a richiamare la laicissima Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, che al comma 3 dell’articolo 26 ricorda come siano proprio i genitori a detenere la priorità in fatto di scelte nella sfera educativa per i propri figli. Anche la Costituzione della Repubblica Italiana all’art. 30 ribadisce che è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli.

Le famiglie quindi hanno dei diritti e devono poter essere messi nella condizione di rivendicarli ed esercitarli: ad esempio le famiglie devono essere messe al corrente in maniera trasparente sulle iniziative (e sui contenuti) con le quali si intendono “educare” i ragazzi (o i bimbi) in quella che è la sfera più delicata, vale a dire l’ambito dell’educazione alla sessualità ed all’affettività (ammesso e non concesso che la scuola si debba davvero occupare di questi aspetti). Il Comitato nasce per essere al servizio e per dare supporto a quei genitori che intendano far valere nient’altro che i propri diritti: razionali, laici, inalienabili, auto-evidenti.

Ci sembra naturale che in un rapporto di collaborazione e fiducia scuola-genitori vadano evitate fughe in avanti non concordate e rese note debitamente; del resto lo scenario intorno a noi desta preoccupazione: alle orecchie dei più attenti saranno certamente giunte le voci di situazioni scolastiche inquietanti, appena oltralpe; e dato che l’Europa e l’OMS spingono le iniziative volte all’iper-sessualizzazione dei ragazzi, è nostra opinione che sarebbe da irresponsabili non vigilare su quanto avviene in casa nostra.

Vogliamo sensibilizzare le famiglie: è fondamentale vigilare in questo campo, perché non vadano lesi i diritti dei bambini, la parte più fragile in gioco; ci sembra di capire che per alcuni il diritto principale di un bimbo di 4 anni sarebbe di essere consapevole delle opzioni per la sua vita sessuale o di essere informato su aspetti tecnici riguardanti la corporeità; noi vogliamo ribadire che il diritto di un bambino è di potersi dedicare alla sua infanzia con tutta la spensieratezza, lontano da indottrinamenti forzati dall’esterno (che peraltro, privi di evidenze scientifiche, potrebbero mettere al repentaglio la formazione stessa delle identità dei ragazzi).

La rivendicazione di questo diritto non si può poggiare su riferimenti a costituzioni o dichiarazioni più o meno universali: è uno di quei diritti che nessuno si sarebbe mai sognato di mettere in dubbio e per questo motivo l’umanità non hai mai nemmeno sentito la necessità di metterli nero su bianco.

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