Contro #covid19 la soluzione non è la pornografia ma il dialogo

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Abbiamo appreso da poco che uno dei più grandi colossi dell’industria del porno ha deciso di travestire proprio in questi giorni una plateale operazione di marketing spacciandola per benevolenza verso gli italiani. E’ inaccettabile!

E’ inaccettabile vendere come fosse un’azione di altruismo la mercificazione del corpo e il suo ignobile uso per oscene e utilitaristiche finalità. Evidentemente non c’è nessun intento benefico, ma si tratta di una mera azione di business fatta sulla pelle di protagonisti e fruitori di questo mercato, a cui vogliamo in questa sede rivolgerci come genitori ed educatori. E vogliamo rivolgerci anche alle istituzioni perché facciano di più contro la piaga della pornografia: quale messaggio si vuole dare ai nostri giovani? Quale messaggio per tutte le donne e gli uomini?

Sono molti gli studi che dimostrano come il nostro cervello, soprattutto quello dei nostri giovani, si modifichi in base agli stimoli ricevuti. E purtroppo sono in crescita le nuove dipendenze come la pornografia, che è esattamente una dipendenza, forse tra le più pericolose e subdole perché porta le persone a nascondersi, isolarsi e a scindere la sessualità dall’espressione di gesti d’amore, spesso attraverso la riproposizione di ciò che si è visto, cioè azioni violente e umilianti verso donne, spesso minorenni, ma non solo.

Troppo spesso le nostre istituzioni si lavano le mani rispetto a questo problema derubricandolo a questione legata alla morale personale ed evitando di affrontarlo agitando lo spettro del proibizionismo: non è così. La pornografia fa male al singolo e alla società, come dimostrano i sempre più frequenti episodi di violenza anche di gruppo.

Ci sembra quindi alquanto vile il nascondere dietro buoni propositi i propri futuri auspicati guadagni offrendo qualcosa che fa male, a chi in questi giorni proprio dal male cerca di tutelarsi in casa, in famiglia.

Per questo rilanciamo la raccolta firme promossa da Traffickinghub.com che ha raccolto oltre 450mila firme per far chiudere questa ignobile piattaforma del porno accusata, tra le altre cose, di non vigilare sui contenuti caricati dagli utenti: in particolare, sarebbero finiti online – senza essere rimossi – video di veri e propri stupri, pubblicati senza alcun controllo, nonché immagini di minorenni. (Fonte: sito AGI).

Come associazione di genitori ed educatori chiediamo a tutte le persone interessate all’educazione dei nostri giovani di firmare e diffondere questa petizione, e approfittare di questo difficile momento per parlare con i ragazzi affinché in questa situazione di crisi non rispondano rivolgendosi a false soluzioni che potrebbero generare o incrementare solitudine, tristezza e dipendenza.
https://www.change.org/p/shut-down-pornhub-and-hold-its-executives-accountable-for-aiding-trafficking

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