Scuola: bambini confusi da lezioni “gender”, un caso in TV a Forum

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La trasmissione Forum del 10 Novembre scorso ha trattato un particolare caso di contenzioso tra una mamma e un dirigente scolastico, riguardo alla questione attualissima dell’introduzione della cosiddetta “ideologia gender” nelle aule italiane.

forumIl caso nasce in conseguenza di un progetto sui temi delle discriminazioni e della parità tra i sessi, introdotto senza informare i genitori, in una scuola primaria: il figlio di 9 anni della signora presente in studio, tornato da scuola, ha detto alla madre “Mamma, sai cosa mi ha detto una maestra oggi? Che è vero, io sono un maschietto, ma se voglio posso diventare una femminuccia”.

A fronte di molti genitori preoccupati, rappresentati dalla mamma, che chiedevano alla scuola la possibilità di sospendere la controversa attività, il dirigente ha contestato la facoltà di scelta dei genitori sui progetti inseriti in orario scolastico e ha negato che esista il rischio di introdurre la cosiddetta “teoria gender” nella scuola attraverso i progetti contro il bullismo omofobico e la violenza di genere.

Le posizione espressa dal dirigente inoltre ha difeso l’introduzione di queste tematiche come se fosse un atto dovuto, sancito dal comma 16 della nuova legge di riforma sulla Scuola – anticipando così quanto le apposite linee guida, annunciate più volte dal MIUR ma mai rilasciate, andranno a formalizzare a breve – richiamando la necessità di “convincere” i bambini ad abbandonare visioni stereotipate dell’identità sessuale.

E’ andata così in onda quella che possiamo considerare una “prima prova tecnica” di quanto potrebbe accadere a breve in molte scuole italiane con l’applicazione definitiva della “Buona Scuola”: bambini confusi e calpestamento della libertà educativa delle Famiglie.

L’associazione di genitori Comitato Articolo 26 torna a ribadire che se le linee guida del comma 16 non conterranno argini sicuri per impedire l’introduzione dell’ideologia gender nella Scuola e, al tempo stesso, se il MIUR non introdurrà l’obbligo del consenso informato preventivo da parte dei genitori su tutti i temi educativi sensibili, sarà messo a rischio il patto educativo tra Scuola e Famiglia e la stessa identità democratica e pluralistica della Scuola pubblica.

E’ stato molto triste assistere ad un atteggiamento palesemente di parte della conduzione: dopo aver strumentalizzato il caso di un ragazzo con tendenze omosessuali e proposto un video che banalizzava la delicata questione del transessualismo tra i giovani, ha stigmatizzato il naturale sentimento del pubblico, favorevole alla mamma e contrario al pensiero unico, ripetendo più volte la frase “tutte le novità fanno paura” e facendo dimenticare che di certo non tutte le novità sono buone in se stesse.

A buon diritto il giudice di Forum ha dato ragione alla mamma e ha disposto lo stop del progetto, affermando che nel perseguire la giusta lotta alle discriminazioni, Scuola e Stato devono riconoscere il primato educativo dei genitori, salvaguardare la necessaria alleanza Scuola-Famiglia e respingere l’introduzione di contenuti infondati e pericolosi per bambini e ragazzi, come le applicazioni più radicali degli studi di genere, che sono a tutti gli effetti una ideologia, quella che poche settimane fa da Papa Francesco ha definito nuova “guerra mondiale contro il matrimonio”.

Ci auguriamo che il caso messo in scena nello studio televisivo – basato su un fatto realmente accaduto – sia di esempio per quanto il MIUR attuerà nella Scuola e nella società reale.

Qui il link per vedere la puntata di Forum

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