Scuola: dalla piazza, alla legge, all’anno scolastico che verrà

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A pochi giorni dall’evento di Piazza San Giovanni, in cui per un milione di volte è stato detto “stop al gender nelle scuole”, la politica ha permesso che diventasse legge una riforma della scuola che presenta proprio uno strumento ufficiale di introduzione dell’educazione di genere nel sistema di istruzione italiano.

comunicatoIn questo articolo dei giorni scorsi (link) avevamo riportato in dettaglio le motivazioni per le quali chiedevamo che il riferimento al “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere” venisse rimosso dal comma 16 del Maxi-emendamento al DDL Buona Scuola introdotto al Senato. Abbiamo fatto pervenire alle istituzioni il nostro messaggio per il quale non può esistere una “buona scuola” che corra il rischio di veicolare concezioni riconducibili al “gender”; ma anche l’appello fatto ai deputati mediante un comunicato (pdf), condiviso con altre realtà che hanno a cuore la scuola in Italia, è caduto inascoltato: con la votazione del 9 luglio alla Camera l’iter legislativo si è praticamente chiuso.

E a nostro avviso non offre garanzie sufficienti la circolare (pdf) che il MIUR ha pubblicato in data 6 luglio, dove viene ribadito il diritto al consenso informato delle famiglie sulle attività extra-curricolari (che devono venire specificate nel Piano dell’Offerta Formativa della scuola), confermando la natura facoltativa di tali iniziative. Dal nostro punto di vista anche il raggio di azione di questa circolare risulta essere troppo limitato. Il consenso informato non può essere l’unico strumento a tutela di una consapevole scelta da parte delle famiglie riguardo l’educazione dei figli su tematiche molto delicate, anche perché in quella che è la realtà vissuta nella scuola, la redazione del POF avviene con tempistiche e modalità solitamente non sincronizzate con i momenti di scelta dei genitori; con la conseguenza che le famiglie si trovano a doversi confrontare con progetti già in essere dei quali non conoscono i dettagli, quando al contrario dovrebbero essere messe sempre nelle condizioni di poterne discutere prima, in modo da garantire un consenso davvero consapevole. Questo anche attraverso forme più dirette di approvazione e verifica di quanto consenta, ad esempio, la procedura di delega al Consiglio d’Istituto (che stabilisce cosa entrerà nel POF). Altro punto di attenzione, è il fatto che la circolare si limita ad applicare il consenso informato alle attività extra-curriculari, proprio mentre il DDL Buona Scuola apre all’educazione di genere nelle attività curriculari: i genitori rischiano così di restare spettatori passivi di scelte educative imposte dall’alto in maniera non concertata e debitamente condivisa. Nei prossimi giorni procederemo ad un’ analisi accurata del DDL e della suddetta circolare per fornire maggiori elementi di comprensione e concrete proposte per una partecipazione attiva alla vita scolastica dei nostri figli.

In risposta allo scenario scolastico che si sta delineando (link) ci faremo parte attiva nell’elaborazione di richieste concrete di interventi a tutela della libertà educativa e del bene dei ragazzi e vigileremo sull’osservanza degli strumenti di garanzia che si porranno in essere.

Nello stesso tempo ci mettiamo a servizio di altri genitori ed educatori come strumento di sostegno per fare rete (in collegamento con le associazioni che si stanno impegnando su questi temi) e per favorire un dialogo costruttivo tra famiglie e scuola. Da molte città d’Italia, rinforzati anche dalla bellissima esperienza di condivisione del 20 Giugno, tanti gruppi di genitori si sono rivolti a noi e si stanno formando nuclei del Comitato Articolo 26 in diverse città, segno di una nuova consapevolezza che si è diffusa anche grazie alla manifestazione di Roma.

Per l’inizio del nuovo anno scolastico, intendiamo contribuire a fornire strumenti concreti e strategie affinché i genitori possano essere soggetti attivi e propositivi, in tutti gli istituti ed in tutte le classi, nell’ottica di una reale continuità educativa con la scuola: in questo senso vi invitiamo ad unire le forze aderendo al Comitato o sostenendo la nostra iniziativa.

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