In questi giorni la proposta di legge sul consenso informato nella scuola è in corso di discussione nelle commissioni competenti: auspichiamo che vengano messe da parte le prese di posizione di carattere ideologico, affinchè tutti contribuiscano alla messa a punto di uno strumento che si rende necessario proprio perchè per sua natura contribuisce alla trasparenza e alla garanzia del rispetto dei rispettivi ruoli e responsabilità dei vari attori in gioco.
Articolo 26 APS fin dalla sua nascita nel 2014 si occupa di libertà educativa e ha affrontato da vicino il tema del consenso informato: per nostra esperienza ancora oggi c’è difficoltà nel riconoscere la “libertà di scelta educativa delle famiglie” e l’effettiva priorità che è in capo ai genitori in questa materia (forse solo perché chi disconosce ciò semplicemente ignora come tutto questo sia parte integrante delle principali carte internazionali e della nostra costituzione, e quindi che si tratta di un diritto già acquisito dal genere umano e che come ciascun diritto che si rispetti deve poter essere esercitato). Per questo motivo procedere con una legge sul consenso informato ci sembra ineludibile e apprezziamo lo sforzo compiuto in tale direzione.
A fronte dell’importante dibattito che ha riportato all’attenzione la proposta di legge sulla corresponsabilità educativa tra genitori e docenti e nell’ottica di sostenere il principio della libertà di educazione, come associazione torniamo ad indicare la via prioritaria ed efficace del “Consenso Informato Preventivo” per i genitori, in riferimento ai progetti che vertono su temi educativi sensibili.
Tale consenso deve riguardare tutte le attività (extracurriculari, integrative, educazione civica, pcto e assemblee di istituto) che vengono proposte in riferimento ai progetti riguardanti tematiche sensibili, come ad esempio quelle previste dal comma 16 della legge 107/2015 che non a caso afferisce all’area dell’educazione affettiva/inclusione.
Riteniamo che il Piano dell’Offerta Formativa delle scuole non debba limitarsi ad “enunciare principi generali”, ma deve indicare puntualmente le azioni, le attività che si intendono svolgere, specificando metodi e contenuti. Nello specifico i genitori e gli studenti maggiorenni vanno informati e coinvolti su tutti i progetti di questo tipo, attraverso la procedura del “consenso informato” che deve essere prevista nel Patto di Corresponsabilità Educativa che le scuole propongono ai genitori.
Per quanto espresso consideriamo positiva la proposta di legge sul consenso informato, in quanto riteniamo necessario uno strumento legislativo che richieda informazioni complete riguardo ai temi sensibili e che consenta ai genitori di acconsentire o dissentire sulle attività extra (per loro natura più delicate, più dipendenti dalla visione familiare e su cui maggiormente è ragionevole attendersi pluralismo di vedute) per i propri figli, vedendo quindi garantita una attività alternativa in ambito scolastico.
Roma, 16/10/2025