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Con la nota circolare emessa dal Miur (si veda a fondo pagina il documento) la libertà educativa dei genitori da oggi è maggiormente tutelata all’interno delle scuole: si tratta di una conquista importante, uno dei primi obiettivi per cui ha lavorato Articolo 26 dalla sua fondazione. Un percorso di anni che giunge ad una svolta decisiva e dà l’iniezione di fiducia, la spinta e il coraggio per dare concretezza alle azioni che l’associazione ha attivato su tanti aspetti della libertà di educazione: per fare questo e per essere incisivi in sfide sempre più grandi – fino al riconoscimento completo della libertà di scelta educativa e scolastica dei genitori – abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i genitori che condividono i nostri intenti e a cui chiediamo quindi di associarsi o di dare un contributo con generosità.

Nei giorni scorsi il MIUR ha aperto sulla possibilità di inserire il costo standard nella scuola: “Quattro giorni fa ho firmato la costituzione del gruppo di lavoro che dovrà definire il costo standard, perché dopo 17 anni è venuto il momento di iniziare a fare sul serio sul pluralismo formativo”. Qui un breve approfondimento sul significato di costo standard per studente.

Dal 6 all’11 Novembre si svolge la “Settimana per la Libertà di Educare” . Invitiamo i genitori a consegnare e far protocollare presso le segreterie scolastiche – sempre secondo le modalità di un dialogo costruttivo e se possibile anche in gruppo – la richiesta di informativa e di recepimento del Consenso Informato Preventivo sulle iniziative collegate a temi educativi sensibili. Se vi può aiutare nel vostro dialogo con la scuola potete anche riferirvi all’iniziativa nazionale sotto descritta, per spiegare l’importanza di questo gesto. Che non è per un “no” ma per un “sì”: alla libertà educativa, a progetti davvero condivisi tra scuola e famiglia.

Riportiamo di seguito, per ragioni di chiarezza, le tappe relative al dibattito sulla libertà educativa secondo quanto riportato da Orizzonte Scuola.
La pubblicazione del comunicato dei Cobas Bologna in merito a presunte ingerenze di associazioni locali riguardo a iniziative educative controverse e divisive esigeva da parte nostra una presa di posizione in favore dei diritti costituzionali dei genitori