Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    News dall'Associazione
    • Comunicato Stampa – Articolo 26: Soddisfazione per il provvedimento sul consenso informato
    • Caro Avvenire ti scrivo…
    • Joint Statement on Protecting Children from Gender Ideology
    • 25 anni di Legge di parità e dote scuola: dare compimento alla libertà educativa
    • L’importanza di un educatore e la libertà educativa dei genitori
    • Rinnovo Adesione 2025
    • Il decennale di Articolo 26 – 21 settembre a Todi
    • “Mente e corpo uniti per amare” – nel corso avanzato anche Articolo 26
    Articolo 26 APS
    • Home
    • Chi siamo
      • Chi siamo
      • Visione
      • Missione
    • Aderisci
      • Aderisci ad Articolo 26
      • Rinnovo Adesione 2025
    • Sostienici
      • 5×1000
      • Donazioni
    • Attività
      • Video
      • Speciale elezioni genitori
    • Contatti
      • Contatti
      • Sedi
    • Materiale
    • Blog
    Articolo 26 APS
    You are at:Home»Educare all'affettività»Dal fortino LGBT dell’UNAR alla diseducazione sessuale a scuola

    Dal fortino LGBT dell’UNAR alla diseducazione sessuale a scuola

    0
    By Articolo 26 on 30 Marzo 2017 Educare all'affettività, Scuola

    Nel contributo pubblicato i giorni scorsi, abbiamo dato evidenza di come dal punto di vista pedagogico sia ingiustificabile lasciar educare i ragazzi da persone che  semplicemente  non sono  “compatibili” con l’educazione tout-court (si legga Perché alcune associazioni accreditate all’UNAR non possono “fare educazione” – La parola alla pedagogia).

    Oggi riportiamo un articolo tratto dalla Verità che torna sul tema delle associazioni LGBT ed il tipo di educazione alla affettività/sessualità che esse portano nelle scuole dei nostri figli

    Più frutta e verdura nelle scuole. Non è il titolo di una campagna per la promozione della dieta mediterranea fra gli studenti ma la realtà con cui devono confrontarsi gli alunni delle scuole superiori di Bologna alle prese con i corsi di educazione sessuale in collaborazione con le Asl.

    Di sicuro, le lezioni a cui assistono gran parte delle scolaresche farebbero arrossire anche gli spettatori più smaliziati dei film erotici con Alvaro Vitali e Edwige Fenech. Ragazzi e ragazze  tra i 14 e 15 anni delle classi seconde sono istruiti all’uso del preservativo attraverso la  dimostrazione fatta presso lo Spazio giovani della ASL cittadina, da parte di personale non medico che usa banane e cetrioli per simulare un pene in erezione.

    Lo sgomento per l’iniziativa, che si svolge in queste settimane, è montato dopo che alcuni alunni del liceo Galvani hanno fatto ritorno a casa con l’omaggio di alcuni profilattici e con l’invito a riprovare l’uso dei condom sugli ortaggi presenti nella propria dispensa domestica.

    Un gruppo di famiglie sta ragionando sulle possibili azioni legali presso il l’Ufficio scolastico regionale, ma al momento le uniche rimostranze sono state raccolte dall’associazione Non si tocca la famiglia, componente del direttorio del Family Day, che ha informato in esclusiva sul caso La Verità.

    Durante l’incontro alla Asl viene inoltre distribuito un vero e proprio prontuario ispirato ai principi del “sesso sicuro”, nel quale l’attività sessuale dei pre-adolescenti è presupposta come un fatto dato per assodato (condizione smentita da molti studi sulle abitudini sessuali), a prescindere da qualsiasi riferimento ai propri convincimenti e al progetto sulla propria vita. Nell’opuscolo compaiono espliciti riferimenti alla pillola anticoncezionale, alla pillola del giorno dopo, alla possibilità di ricorrere all’interruzione della gravidanza e ai rapporti tra persone dello stesso sesso.

    Il libretto non si limita a spiegare gli aspetti sanitari della sessualità ma induce anche sul piacere erotico, le dimensioni del pene e le modalità di raggiungere l’orgasmo per gli alunni maschi e femmine, il tutto illustrato con disegni dalla dubbia valenza scientifica. Nel paragrafo dedicato alle misure dei genitali il testo è corredato da diversi membri stilizzati, uguali a quelli che si vedono nei bagni di qualsiasi autogrill.

    Non può mancare poi il paragrafo dedicato all’omosessualità, “Se piace uguali non si è diversi”, in cui si afferma che gli omosessuali “possono sentirsi costretti a frequentare locali a tema per non sentirsi diversi”. L’’allusione disinvolta e gratuita ai circoli LGBT rivolta a ragazzi di appena 15 anni risulta ancora più fuori luogo alla luce dei recenti scandali che hanno riguardato presunti centri per l’ascolto contro le discriminazioni, in cui, in realtà, avvenivano anche attività di natura sessuale. Ancora più perplessa lascia la chiosa di questo paragrafo in cui si consiglia agli studenti con tendenze omosessuali di contattare per un servizio psicologico Il Cassero, ovvero la storica sede dell’Arcigay di Bologna, finita al centro di roventi polemiche per via di alcuni spettacoli blasfemi andati in scena nel 2015, che rappresentavano la passione di Cristo in chiave omo erotica (fatti appena archiviati da un Pm), sulla falsa riga della vignetta satirica di Charlie Hebdo, con croci e oggetti sacri usati come sex toys sul corpi dei figuranti vestiti da antichi romani. Come non bastasse questo circolo Lgbt, che gode di agevolazioni e finanziamenti pubblici,  vanta solidissimi legami con la sinistra bolognese proveniente dal Pci,  che negli anni Ottanta spinse per l’assegnazione all’Arcigay dello spazio compreso nelle mura cittadine. In pratica si instradano i ragazzi verso un posto fortemente ideologizzato, dalla dubbia valenza formativa e molto connotato politicamente, da cui sono usciti diversi esponenti del centrosinistra bolognese, tra i quali Benedetto Zacchiroli, capo della segreteria dell’ex premier Renzi, che nelle scorse settimane è stato nominato come coordinatore di Palazzo Chigi con le istituzioni cattoliche.

    Ad ogni modo, stando alle informazioni raccolte dall’associazione Non si tocca la famiglia, l’incontro in consultorio rientra nel Piano dell’offerta formativa triennale (PTOF), dove figurano solo, in modo assai laconico, i titoli di progetti come “Paesaggi di prevenzione”, nell’ambito del programma ministeriale “Guadagnare salute”, in collaborazione con la Regione e la Unità sanitaria regionale, rivolto alle classi seconde. Purtroppo le iniziative sopra citate veicolano molto di più rispetto a ciò che il loro titolo enuncia. Sono presentate in modo assai generico, soprattutto in merito a temi sensibili e controversi sul cui contenuto le famiglie hanno invece il diritto di sapere preventivamente ogni dettaglio.

    Sempre all’interno del PTOF ha destato non meno polemiche l’attività numero 94 che, sotto il titolo “Insieme agli altri: educazione all’alterità”, focalizza in modo ancora più diretto il tema dei diritti Lgbt. Gli studenti incontrano, in qualità di “esperti”, anche coppie omosessuali che argomentano il carattere “naturale” della loro relazione, il desiderio di una piena parificazione dell’unione civile al matrimonio e la loro aspirazione alla genitorialità. La solita ramanzina rieducativa sul diritto alla filiazione, priva del minimo riscontro nella legislazione italiana che, anzi, sanziona l’utero in affitto e vieta l’adozione da parte di coppie omosessuali.

    Infine, nell’ambito del “piano di miglioramento” per l’educazione civica (definito nella circolare 218), è stata invitata una relatrice che ha definito gli omosessuali come “persone che cercano di ottenere il riconoscimento degli stessi diritti degli altri”. Viene quanto meno da chiedersi quale spazio simili iniziative lascino al contraddittorio, alla presentazione di posizioni etico-giuridiche differenti, a salvaguardia di quel pluralismo culturale che dovrebbe vedere uniti genitori e docenti in difesa della libertà di educazione. O quanto meno, alla possibilità di non avvalersene, predisponendo per tempo attività alternative.

    La lezione pratica con gli ortaggi è quindi sommata alla propaganda a senso unico sulla sessualità, la famiglia e i diritti civili. Troppo, davvero troppo, anche per i genitori più “laici” ma che non intendono rinunciare al primato educativo della famiglia.

    Il comitato promotore del Family day torna inevitabilmente a chiedere l’applicazione del Manifesto educativo consegnato ministero della Pubblica istruzione, al dipartimento per le Pari opportunità e al Presidente della Repubblica, che propone, in sinergia con tutte le associazioni come Non si tocca la famiglia, che su tutte le proposte che trattino temi sensibili e controversi sia acquisito dalla scuola il consenso informato preventivo (non richiesto con una firma apposta distrattamente sul PEC all’iscrizione, ma un’informativa dettagliata e puntuale con la quale la famiglia sappia con esattezza cosa verrà proposto ai propri figli)  e sia riconosciuto il primato educativo delle famiglie che, non avvalendosi delle proposte aggiuntive del PTOF, abbiano l’esonero dei propri figli da attività non condivise e attività alternative per garantire il diritto allo studio. Si invitano inoltre tutti i cittadini a firmare la petizione sull’Unar per aprire le porte di questo fortino governativo, ora controllato esclusivamente dalle realtà Lgbt, alle associazioni di genitori, famiglie e insegnanti affinché si giunga ad offerte condivise e trasparenti su tutte le forme di discriminazione.

     

    Related Posts

    L’importanza di un educatore e la libertà educativa dei genitori

    “Mente e corpo uniti per amare” – nel corso avanzato anche Articolo 26

    Dona il tuo 5×1000 ad Articolo 26 APS

    Comments are closed.

    SOSTIENI ARTICOLO 26 CON UNA DONAZIONE
    Per saperne di più su Articolo 26
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Sostienici
    • Materiale
    • Speciale elezione genitori
    • Cookie policy
    • Sedi
    • Libertà educativa
    • 5×1000
    • Donazioni
    • Visione
    • Missione
    • Aderisci ad Articolo 26
    • Video
    • Privacy Policy
    • Cookie Policy (UE)
    • Blog
    Categorie
    • #liberidieducare
    • #sapereducare
    • 5×1000
    • Comunicati Stampa
    • Contrasto al bullismo
    • Dall'associazione
    • DIARIO DI BORDO
    • Disabilità
    • Documenti
    • Educare all'affettività
    • Educare alle relazioni
    • Educazione
    • In primo piano
    • Inclusione
    • Libertà di scelta educativa
    • Libertà educativa
    • Scuola
    • Senza categoria
    • Video Interviste
    Archivi
    Articoli recenti
    30 Aprile 2025

    Comunicato Stampa – Articolo 26: Soddisfazione per il provvedimento sul consenso informato

    19 Aprile 2025

    Caro Avvenire ti scrivo…

    27 Marzo 2025

    Joint Statement on Protecting Children from Gender Ideology

    20 Marzo 2025

    25 anni di Legge di parità e dote scuola: dare compimento alla libertà educativa

    3 Marzo 2025

    L’importanza di un educatore e la libertà educativa dei genitori

    Disclaimer

    Questo sito/blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto non viene aggiornato con cadenza periodica né è da considerarsi un mezzo di informazione o un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62/2001
    Testi, foto, grafica, materiali audio e video inseriti nel blog sono materiali originali ove non diversamente espressamente indicato. Nel caso venisse inavvertitamente pubblicato materiale soggetto a copyright si prega di contattare il titolare del blog il quale provvederà a rimuoverlo

    Logo by Sizegraph

    Privacy Policy
    © 2025 ThemeSphere. Designed by ThemeSphere.

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Gestisci Consenso Cookie
    Usiamo cookie per ottimizzare il nostro sito web ed i nostri servizi.
    Funzionale Sempre attivo
    L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
    Preferenze
    L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
    Statistiche
    L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
    Marketing
    L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
    Gestisci opzioni Gestisci servizi Gestisci {vendor_count} fornitori Per saperne di più su questi scopi
    Preferenze
    {title} {title} {title}