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    Verso il #20giugno: le ragioni della mobilitazione

    0
    By Articolo 26 on 13 Giugno 2015 Dall'associazione

    Vi proponiamo questa piccola scheda fronte/retro (facile da stampare e divulgare) con semplici domande e risposte sulle ragioni della mobilitazione del #20giugno. La scheda, scaricabile qui sotto e che riportiamo per esteso in questa pagina, è corredata dall’ausilio di alcuni filmati interessanti che vi consigliamo di vedere.

     

    Donwload: Verso il #20giugno: le ragioni di una mobilitazione

     

    PERCHE’ ANDARE IN PIAZZA IL 20 GIUGNO
    DIFENDIAMO I NOSTRI FIGLI – STOP GENDER NELLE SCUOLE

    Il 20 Giugno 2015 alle ore 15.30  si terrà a Roma, in Piazza San Giovanni, una manifestazione nazionale dal titolo “Difendiamo i nostri figli”.
    Lo scopo di questo evento, promosso da molte associazioni e da cittadini di diverso credo, è quello di far conoscere e denunciare all’opinione pubblica il diffondersi, nella cultura e nella scuola italiane, della cosiddetta “ideologia gender” e affermare – laicamente e su un piano di ragione – il valore sociale della famiglia naturale.
    Anche Papa Francesco nelle ultime settimane ha messo in guardia dalla colonizzazione ideologica del “Gender” indotta dalla globalizzazione; l’ha paragonato alle dittature totalitarie del secolo scorso e lo ha definito “un errore della mente umana”.

    video1: Papa Francesco sulla colonizzazione ideologica del gender

    https://www.youtube.com/watch?v=Rl4nudTT-dk

    Ma che cosa si intende per  “teoria” o  “ideologia gender”?
    Il gender (termine inglese che significa “genere” e che si contrappone a sex, che indica il sesso maschile o femminile) è un complesso fenomeno socioculturale che deriva dai movimenti femministi radicali della fine del XX secolo. In sintesi, secondo le teorie che si rifanno agli studi di genere, la sessualità umana non dipende dalla natura, non esistono differenze tra maschi e femmine, l’identità sessuale è frutto di condizionamenti culturali e si può quindi scegliere e cambiare anche più volte genere a prescindere dal proprio sesso biologico. Agire sulla base del sesso biologico sarebbe discriminante e oggi non si parla più di due sessi ma di svariati generi. Dai 5 più noti (Lesbica, Gay, Bisessuale, Transessuale, Intersessuale) deriva  la sigla LGBTI. Ma i generi sono sempre in aumento (ad esempio su Facebook oggi si può scegliere tra ben 56 generi).  L’”eterosessualità” viene presentata quindi una norma culturale imposta dalla società.

    video2: La teoria gender. Che cos’è?

    Ci sono rischi per i bambini e adolescenti?
    SI. La diffusione di queste teorie comporta il rischio di una precoce sessualizzazione, di confusione nella crescita psicologica, nello sviluppo dell’identità affettiva e sessuale.

    video3: Capire il “Gender” in meno di 3 minuti

    video4: Lui/Lei – Scegliere

    https://www.youtube.com/watch?v=K3IPebtHRno

    Le teorie di genere sono già diffuse nelle scuole italiane?
    Attraverso numerosi progetti di educazione “alle differenze” o contro il bullismo omofobico promossi da associazioni, istituzioni pubbliche e ufficiali proposte di legge sull’educazione di genere che si presentano con il condivisibilissimo fine di combattere le discriminazioni. Molte famiglie ne denunciano le conseguenze negative sui propri figli.

    video5: Il gender e le fiabe

    video6: Il gender nella scuola

    https://www.youtube.com/watch?v=nk52vkLBifU

    Queste teorie comportano delle conseguenze sul piano sociale?
    Scardinamento della struttura sociale fondata sul matrimonio tra uomo e donna e della famiglia stessa; legittimazione del matrimonio omosessuale e del diritto di adozione da parte di coppie omosessuali; diffusione della pratica dell’utero in affitto, adozione di leggi che limitano il diritto di opinione e di espressione, fluidità dei modelli sessuali, educazione sessuale nelle scuole priva di fondamenti scientifici, e senza un pieno coinvolgimento delle famiglie.

    video7: Disordini della differenziazione sessuale

    Le teorie gender hanno fondamento scientifico?
    Tutta la scienza dimostra che si è uomo o donna a partire dal concepimento. Dalle prime settimane di gestazione gli ormoni determinano il cervello come maschile o femminile, con profonde differenze nella struttura cerebrale e psicologica. Per questi motivi si preferisce parlare di “ideologia” gender piuttosto che di “teorie” gender.

    video8: Documentario Il paradosso norvegese

    https://www.youtube.com/watch?v=wsR7_BlLV8o

    video9: Teoria del Gender, scienza o ideologia?

    L’opinione pubblica è opportunamente informata su questa problematica?
    Sostenuto a livello mondiale, il gender mainstreaming si sta diffondendo a poco a poco fino a diventare “pensiero unico” ed è divenuto focus principale e trasversale della politica e dei sistemi di informazione. Viene imposto dai vertici di numerose organizzazioni transnazionali come battaglia di progresso a favore dei diritti della popolazione LGBT e delle donne, senza che sui precisi contenuti e obiettivi si avvii una democratica discussione politica e culturale.

    Chi denuncia la criticità di tutto ciò non lo fa perché è omofobo, oscurantista o bigotto.
    Spesso invece si induce a far credere questo sfruttando la tecnica del “consenso indotto” e  la paura dell’isolamento, strumentalizzando i concetti di tolleranza e diritti umani; desensibilizzando l’opinione pubblica attraverso i media, ideologizzando le ricerche scientifiche. Vere e proprie attività di lobbying tentano di imporre questo pensiero per forzare provvedimenti legislativi che rimodellino radicalmente l’istituzione del matrimonio, della famiglia e la stessa visione della persona e della società, che da sempre è alla base della nostra civiltà. Chi ha delle perplessità non discrimina le persone – che naturalmente vanno sempre accolte e rispettate in quanto tali – ma respinge  legittimamente  specifici modelli  educativi e sociali, specie se hanno diretta ripercussione sui più piccoli.

    Alla società serve la rivoluzione gender?
    No. Ai bambini serve crescere avendo come riferimento modelli sessuali stabili, non fluidi; in una cornice di ragione e non di ideologia, e senza venire ipersessualizzati.

    Alla società serve la famiglia, fondata sulla naturale complementarietà tra sessi. Essa viene prima dello Stato stesso e ne è il fondamento. Lo Stato, pur dovendo garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini attraverso adeguate leggi, deve riconoscerla come tale  e non sminuirne il significato, equiparandole qualsiasi forma di unione affettiva. Pur con le sue fragilità, essa resta l’istituzione più adatta ad assicurare la stabilità del patto sociale, il mantenimento delle generazioni, il diritto di ogni bambino ad avere una mamma e un papà.

    Possiamo fare qualcosa?
    SI. Informarsi e informare, rifiutando l’imposizione di un “pensiero unico”.

    Partecipare alla mobilitazione del 20 giugno 15:30 a Roma P.za S. Giovanni per ribadire che:

    • I bambini hanno il diritto a non essere confusi riguardo alla loro identità sessuale, con teorie prive di qualsiasi validità scientifica
    • I bambini hanno il diritto di crescere con una mamma e un papà
    • Il matrimonio è riconosciuto dallo Stato come l’unione di un uomo e di una donna, potenzialmente aperta alla generazione di figli
    • Nessun’altra unione può essere equiparata alla famiglia formata da un uomo e una donna (i diritti delle persone omosessuali possono essere garantiti con altre forme giuridiche, diverse dall’istituto matrimoniale)

    video10: Difendiamo i nostri figli

    https://www.youtube.com/watch?v=2PFZv82YWqM

     

    Per quanto riguarda l’aspetto tecnico – organizzativo, alcune indicazioni:
    Segnalare la propria presenza al comitato organizzatore scrivendo una mail all’indirizzo trasporti@difendiamoinostrifigli.it indicando per ogni singolo pullman o gruppi di pullman, le seguenti informazioni:
    1. regione di provenienza;
    2. provincia di provenienza – gruppo promotore;
    3. n° bus;
    4. n° persone;
    5. nominativo responsabile del gruppo con indicazione di un nr. di cellulare.
    Per coloro che intendono partecipare all’evento ma non hanno riferimenti di gruppi a cui aggregarsi, possono scrivere una mail a trasporti@difendiamoinostrifigli.it cosi’ da ricevere informazioni su eventuali partenze di gruppi in pullman dalla propria provincia. Considerato il poco tempo a disposizione, si prega di effettuare le segnalazioni di partecipazione con la massima sollecitudine.
    il nr. di telefono della segereteria del comitato “difendiamo i nostri figli” e’ il seguente: 3938113528

    difendiamoinostrifiglivolatino

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