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Se un insegnante della scuola pubblica si permettesse durante un’assemblea di classe di rispondere ai genitori di un proprio alunno eludendo le loro legittime richieste o preoccupazioni come ha fatto il ministro Giannini nell’ultima trasmissione di Politics nei confronti di un papà come tanti, che le rivolgeva una semplice domanda con garbatissimi modi, rischierebbe come minimo un richiamo disciplinare dal proprio dirigente.

Di fronte alla rapida diffusione di iniziative educative ispirate ad una “educazione sessuale” infondata e pericolosa e a quella che si potrebbe definire “cultura di genere” – la quale esprime in mille sfaccettature un particolarissimo modo di interpretare la sessualità e l’identità sessuale – siamo oggi richiamati come genitori, ad esercitare la nostra primaria responsabilità educativa. In generale dobbiamo proporci di fare della problematica “educazione di genere” la leva per richiamare i genitori ad una rinnovata e più globale presenza nell’educazione

Chiedendo venia per la banalità del titolo di questo articolo, vi proponiamo un secondo contributo riguardo il corso “W l’amore”, che si sta diffondendo nelle scuole dell’Emilia Romagna. Le “lezioni” di questo progetto “formativo” stanno destando gravi perplessità e sconcerto.Qui di seguito qualche dettaglio sui contenuti e sulle richieste di trasparenza da parte dei genitori, che non sono i soli – accanto ad associazioni e politici – a voler dire no a questa iniziativa. Che nonostante tutto continua a diffondersi nelle scuole dell’ Emilia Romagna

“W l’amore” è il nome di un progetto di derivazione olandese che si sta diffondendo nelle scuole dell’Emilia Romagna. A più riprese ci sono giunte e ci continuano a giungere, segnalazioni, richieste di informazioni e di sostegno da parte di insegnanti e genitori che vedono entrare nelle scuole, in maniera non esplicita, questa iniziativa sotto la “autorevole” spinta delle AUSL e della Regione Emilia Romagna

A teatro, per le scuole medie, lo spettacolo “FA’AFAFINE” sul “terzo sesso”.
Ai genitori la responsabilità di dare un’educazione su questi temi rafforzando il dialogo con i propri figli e vigilando sulle iniziative ed i contenuti che ai propri figli vengono proposti