Con l’inizio di settembre la VII Commissione della Camera dei Deputati (la Commissione che si occupa di Cultura, Scienza e Istruzione) ha iniziato la discussione su 8 progetti di legge che riguardano l’introduzione dell’Educazione di Genere nel Sistema d’Istruzione Italiano. Il Comitato Articolo ha inviato alla Commissione il suo contributo, che riportiamo in questa pagina.
Se un insegnante della scuola pubblica si permettesse durante un’assemblea di classe di rispondere ai genitori di un proprio alunno eludendo le loro legittime richieste o preoccupazioni come ha fatto il ministro Giannini nell’ultima trasmissione di Politics nei confronti di un papà come tanti, che le rivolgeva una semplice domanda con garbatissimi modi, rischierebbe come minimo un richiamo disciplinare dal proprio dirigente.
23 Settembre 2016 – ore 21
“Genitori a scuola: strumenti per una partecipazione responsabile”
San Giovanni Battista De la Salle, Via dell’ Orsa Minore 59 (zona Eur Torrino) Roma
All’interno della vicenda del comma 16 della “Buona Scuola” le dichiarazioni del ministro Giannini rilasciate pochi giorni fa al Corriere…
Cari genitori, la complessità culturale e la sfida educativa del nostro tempo ci richiamano ad una rinnovata responsabilità anche all’interno…
Il Comitato Articolo 26 aderisce alla petizione sulla libertà di educazione al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, On. Stefania Giannini.
Sottoscrivi anche tu la petizione in questa web: http://www.citizengo.org/it/35380-difendi-liberta-di-educare-i-tuoi-figli
Il 5 Luglio il Ministero dell’Istruzione avrebbe dovuto presentare al Fonags le linee guida del comma 16 della legge di riforma della scuola, all’interno delle quali verrebbe chiarita l’impostazione dell’educazione di genere nella scuola statale. Ma gli esponenti del Miur non hanno mostrato il testo in questione, che alcune indiscrezioni lasciano intendere che sia critico dal punto di vista della libertà educativa negata ai genitori. E nel frattempo 8 DDLsull’educazione di genere sono pronti per essere valutati dal Parlamento…
Vi invitiamo a partecipare numerosi, sabato 25 Giugno alle ore 11.30 davanti al Ministero della Pubblica Istruzione a Roma – in qualità di genitori e semplici cittadini – a sostegno del sit-in nel quale, insieme a Massimo Gandolfini, a molte altre associazioni e con la presenza simbolica di famiglie e bambini con i loro zainetti di scuola, presenteremo il Manifesto per la Libertà di Educazione promosso dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli, per affermare il fondamentale valore della libertà di educazione: diritto inviolabile dei genitori, riconosciuto dalla nostra Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
L’ Associazione Comitato Articolo 26 aderisce e sostiene il manifesto per la Libertà di Educazione del Comitato Difendiamo i Nostri figli, e alle iniziative di protesta indette nei confronti del Ministero della Pubblica Istruzione a partire dalla protesta ufficiale in cui molte associazioni presenteranno il 25 Giugno prossimo al MIUR
E’ partita in Friuli la prima raccolta firme regionale per sostenere “il primato educativo delle famiglie”.
Un esempio significativo di come i genitori italiani possono raccogliere “in positivo” l’attuale sfida educativa. Sul gender… e non solo.
Mentre suonano le prime campanelle nelle scuole statali e paritarie del sistema pubblico d’istruzione, si riaccende la finora sterile polemica…
Sei un genitore che in questo momento ha uno o piu figli che frequentano una scuola secondaria di secondo grado?…
Sollecitati da altri genitori, abbiamo guardato attentamente l’intero video dell’assemblea sul porno organizzata il 12 marzo nella scuola superiore Marco Polo…
Di Daniela Bianchini, giurista, avvocato familiarista Lo sport è fondamentale per il sano ed armonioso sviluppo dei minori, non solo…
Riportiamo di seguito l’intervento del nostro referente per Bologna, Valerio Corazza, all’istruttoria pubblica sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza convocata dalla…
Segnaliamo e commentiamo un interessante contributo di Alberto Pellai sul presunto sessismo presente nelle fiabe, come denunciato di recente da Paola Cortellesi