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Qual è il ruolo dei genitori nell’adozione dei libri di testo? O forse verrebbe da chiederci: perché, abbiamo un ruolo? Riprendiamo qui un interessante contributo sul tema, tratto dalla rivista “Nuova Secondaria”, che probabilmente aiuterà ad allargare ancora di più lo sguardo sugli spazi di collaborazione e di coinvolgimento dei genitori nell’ambito della continuità educativa tra famiglia e scuola.

Il “Consenso informato preventivo dei genitori” lede i diritti della scuola? O lede l’autonomia scolastica? O lede la libertà di insegnamento? O lede la professionalità dei docenti? O vanifica le scelte degli organi collegiali?
Nell’articolo sotto su TdS la proposta di “alcune letture concilianti del rapporto tra scuola e famiglia, riguardo la recente nota MIUR n.19534 del 20 Novembre 2018, con l’intento di contribuire costruttivamente a dimostrare che le interpretazioni che presentano il Consenso Informato dei genitori – previsto da questo provvedimento per le attività che non fanno parte del curriculum obbligatorio delle discipline – come un ostacolo all’espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica, non solo non trovano fondamento nelle norme e nei principi che regolano a monte la scuola stessa, ma possono anche far male al prezioso patto educativo scuola-famiglia”

In questi giorni stiamo tornando ad invitare i genitori ad una partecipazione più attiva a scuola, candidandosi come rappresentanti di classe e di Istituto, consapevoli come siamo per esperienza diretta, che agli oneri dovuti ai maggiori impegni, si uniscono la possibilità e la soddisfazione di incidere in positivo nella scuola  e di aiutare con l’obiettivo del bene comune, specie a partire dagli organi collegiali.
Di seguito un primo invito a lavorare in questa direzione: l’aiuto delle associazioni di supporto come Articolo 26 non mancherà ai genitori che si lanceranno in questa importantissima avventura.

Come associazione di genitori che si imp­egna a promuovere il ruolo formativo del­la famiglia nella so­cietà e il principio della libertà di ed­ucazione, ribadiamo che:
– garantire la libertà di scelta educativa è necessario e urgente – non so­no più sufficienti dichiarazioni di mass­ima e di principio: se la libertà di sce­lta educativa è un valore sociale allora dobbiamo garantirlo
– questo richiede la difesa di un plura­lismo educativo che oggi è già gravemente compromesso dalla chiusura di oltre 500 istituti paritari negli ultimi 5 anni

L’impennata di episodi di violenza deve far riflettere tutti i partecipanti alla vita scolastica: studenti, docenti, genitori, dirigenti, personale a supporto. Gli organi collegiali sono il luogo dell’incontro tra tutte le parti in gioco: è da qui che può, e deve, ripartire la collaborazione e il lavoro per il bene comune: proponiamo un contributo su questo tema

Il contributo di Articolo26 in merito alla lettera aperta al neo Ministro dell’Istruzione Bussetti a firma di Galli della Loggia e contenente una serie di proposte per migliorare il sistema scolastico: condividiamo certamente il fine di restituire autorevolezza e incisività al ruolo educativo della scuola e molti dei punti elencati dal professore, ma non possiamo essere d’accordo con l’idea di estromettere i genitori dalla vita scolastica. Nell’articolo le argomentazioni